Siciliana della Capitale, formatasi per studi a Siracusa, è specializzata in Scienze Sociali. Dal 1970 è a Milano dove lavora ed elabora il suo progetto di scrittura poetica.
Attualmente divide il suo tempo nomade fra Milano e la Liguria.
E’ nella direzione/redazione della rivista di ricerca letteraria Il Segnale (ed. I Dispari) a cui collabora con letture critiche e testi narrativi/poetici; fa parte della redazione di InOltre (Jaca Book ed.), rivista di antropologia società cultura.
Nel 1996, all’interno del Premio “Maria Cumani Quasimodo”, riceve il Premio Speciale della Giuria “Selezione A.D.O.N.A.I.” – Inediti Poetesse.
Nel 1998 pubblica – Altreacque -, opera accolta favorevolmente dalla critica (L’Indice, Poesia, etc.) e segnalata a vari premi, fra cui “Città di Torino”, “Lectura – Città di Resana” e “Lorenzo Montano” di Verona.
Curatrice della Antologia – Poesia contro Guerra - (Ed. Punto Rosso 2000, 2007), con una nota del Premio Nobel Dario Fo, nel 2001 partecipa alla 49a Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia per il Bunker Poetico a cura di Marco N. Rotelli e A.Vaccaro
POESIE
da Metropolis,
PROEMIO
Celti raminghi sulla tua pianura
segnano solchi quadrati prima
di mezzo in cerchio il centro
terra di marcite d’acque
innalzano deliri solitari
chiostri di perdizione salvezza
austeri poveri borghi
castelli medievali cattedrali
(per grandi peccatori ) e
grattacieli alti
Di molte acque in cerchio Città
perla anello nasce
colta da duchi longobardi
Curtis ducis il Centro di
Milano
*
A margine del caso
serve un riparo di vento
necessità e salvezza terre
sospese versodove abitare
a volte
l'ordine nomade sente
l'ombra sentore di quiete
pagana profana omni
potenza torre d'infinita
Babele
a margine del caso
a volte
con il cielo azzurro
il vortice procede
paghi prezzi spasmi
miasmi gozzovigliati in
abissi reiterato dramma
di parola erosa legata
lingua al vuoto impossibile
dire esprimere un'altra
storia
...
...
Ammutoliti ampi squarci
distese aperte di pieni
vuoti in ognidove
chiudono labbra di paura
al vuoto eco richiamo
ritmo d'esistenza
a muti sensi loquaci
manca corpopensiero
vero nome di senso
alcuno da dove
ostendersi fuori
dal nulla
ma (se nell'anello mi
perdo d'acque...) luoghi
affiorano di transiti
d'ascolto in silenzi stasi
al limite a lungo
lo sguardo a la soglia
sospinti sostare Noi
di soste viviamo ma
la Città
ha transiti veloci ...
**
Senza memoria di sé
senza passato questo
andare non sapendo...
(voce inscritta su pietra
metallo ) Strappi
rotture di tessuto connettivo
di pelle materia desiderio
marginalità adiacente
inganna dove guarda
gravitano luci voci parole
eppure...
affiora ci sono nodi gangli
un apparato di memoria
di pietra luoghi pronta
a spiare esitazioni di luce
incertezze d'infinite sovra
pposizioni sfumature di
colori variazioni suoni
alloga da un territorio
interiore dove chiaro
dove scuro buio profondo
un cielo blunotte allaga
eppure...
molte sono voci
corpi metropolitani
invadono rotte fili
tessuti di terre sconosciute
…
...
La Città ha transiti veloci
Senza memoria di sé
senza passato questo
andare non sapendo...
consumando ingordo
il fiato Sono giochi
furiosi ripete gira
la giostra - i cavalli nel
cerchio infinito - sono clowns
burattini prostitute giocolieri
(scommettitori d'esistenze)
diverse uguali ogni
volta la prima volta
percorso ad ostacoli
segnato sempre più
nuovo cambia mai - Chi
arriva primo sarà premiato -
avrà fatta la Festa
in regalo
...
da Metropolis,
Celti raminghi sulla tua pianura
segnano solchi quadrati prima
di mezzo in cerchio il centro
terra di marcite d’acque
innalzano deliri solitari
chiostri di perdizione salvezza
austeri poveri borghi
castelli medievali cattedrali
(per grandi peccatori ) e
grattacieli alti
Di molte acque in cerchio Città
perla anello nasce
colta da duchi longobardi
Curtis ducis il Centro di
Milano
*
A margine del caso
serve un riparo di vento
necessità e salvezza terre
sospese versodove abitare
a volte
l'ordine nomade sente
l'ombra sentore di quiete
pagana profana omni
potenza torre d'infinita
Babele
a margine del caso
a volte
con il cielo azzurro
il vortice procede
paghi prezzi spasmi
miasmi gozzovigliati in
abissi reiterato dramma
di parola erosa legata
lingua al vuoto impossibile
dire esprimere un'altra
storia
...
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Ammutoliti ampi squarci
distese aperte di pieni
vuoti in ognidove
chiudono labbra di paura
al vuoto eco richiamo
ritmo d'esistenza
a muti sensi loquaci
manca corpopensiero
vero nome di senso
alcuno da dove
ostendersi fuori
dal nulla
ma (se nell'anello mi
perdo d'acque...) luoghi
affiorano di transiti
d'ascolto in silenzi stasi
al limite a lungo
lo sguardo a la soglia
sospinti sostare Noi
di soste viviamo ma
la Città
ha transiti veloci ...
**
Senza memoria di sé
senza passato questo
andare non sapendo...
(voce inscritta su pietra
metallo ) Strappi
rotture di tessuto connettivo
di pelle materia desiderio
marginalità adiacente
inganna dove guarda
gravitano luci voci parole
eppure...
affiora ci sono nodi gangli
un apparato di memoria
di pietra luoghi pronta
a spiare esitazioni di luce
incertezze d'infinite sovra
pposizioni sfumature di
colori variazioni suoni
alloga da un territorio
interiore dove chiaro
dove scuro buio profondo
un cielo blunotte allaga
eppure...
molte sono voci
corpi metropolitani
invadono rotte fili
tessuti di terre sconosciute
…
...
La Città ha transiti veloci
Senza memoria di sé
senza passato questo
andare non sapendo...
consumando ingordo
il fiato Sono giochi
furiosi ripete gira
la giostra - i cavalli nel
cerchio infinito - sono clowns
burattini prostitute giocolieri
(scommettitori d'esistenze)
diverse uguali ogni
volta la prima volta
percorso ad ostacoli
segnato sempre più
nuovo cambia mai - Chi
arriva primo sarà premiato -
avrà fatta la Festa
in regalo
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