domenica 27 ottobre 2019

VALERIA MARZOLI, "Lo sguardo segreto di Isabella Morra"





Valeria Marzoli

 LO SGUARDO SEGRETO DI ISABELLA MORRA


Il 5 novembre 2019, nell'ambito dello Stabia Teatro Festival, alle ore 18.00, in anteprima verrà interpretato dall’attrice Anna Spagnuolo il monologo teatrale “IL CANTICO DI ISABELLA” della giornalista e poeta Marcella Continanza.
Due donne coraggiose che non hanno avuto paura di lottare per affermare le proprie idee. Due guerriere ma pervase da un animo gentile. Due lucane. Le vite di Isabella Morra e Marcella Continanza seppure divise dal tempo e dallo spazio, la prima era una poeta del Cinquecento che visse a Favale (ITALIA), mentre la seconda è una giornalista e poeta contemporanea che vive a Francoforte sul Meno (GERMANIA), sono accomunate dalla volontà di rendere la donna pienamente libera e consapevole della propria libertà.
Marcella Continanza attraverso le sospese ed impalpabili atmosfere del suo libro (Io e Isabella -Zambon Editore- 2007) ricamate con il filo sottile dei ricordi, ci permette di entrare in sintonia con la parola poetica di Isabella ma soprattutto di porre l’attenzione sulle sue inquietudini, sulle sue tensioni segrete: “Chi decide cosa sia il bene o il male di un’azione? Dio? Non credo che si erga a giudice: Lui è al di sopra di ogni accadimento e di ogni giudizio… La libertà si trova nella solitudine, non nel mondo, perché l’uso della libertà è dentro di noi.”
Isabella è una femminista ante litteram che per amore del nobile poeta Diego Sandoval de Castro, uomo sposato, e per di più spagnolo, e nemico della sua famiglia apertamente filofrancese, non esitò a sfidare il potere dei fratelli e a sottrarsi alla loro volontà.  Sebbene segregata nel proprio castello a Favale continuò a intrattenere rapporti epistolari con Diego e questo decretò la sua condanna a morte avvenuta ad opera dei suoi stessi fratelli.
L’omicidio di Isabella possiamo definirlo un femminicidio di altri tempi. La prima tappa del percorso di emancipazione delle donne italiane, forse, parte proprio della volontà di Isabella Morra di riappropriarsi della propria libertà, della propria vita. E’ questa la chiave di lettura del testo ed è questo il fine messaggio che Marcella Continanza ha a cuore che venga colto di “Io e Isabella”. L’autrice indaga sul mondo interiore di Isabella e vuole mettere in luce, tutta la consapevolezza della potenza delle scelte anticonformiste compiute da quella esile ma tenace donna. Un libro che coniuga momenti di vero lirismo ad altri capaci di svelare tutta la fragilità e la vulnerabilità della protagonista: “A volte il vuoto si congiunge all’attesa e non scorgo la vita da questo castello che non s’apre … L’anima è ferita. Dilegua il giorno. Il silenzio morso dai ricordi. Non vedo occhi fraterni ma occhi bui che arrivano ai miei piedi.”
Con intensità e delicatezza ma con mano incisiva, la Continanza riesce a farci immergere sia nei meandri più profondi dell’animo di Isabella Morra sia nei profumi, nella storia e nelle tradizioni e nel paesaggio della Basilicata facendoci partecipi di un mondo di rara forza e bellezza.

sabato 19 ottobre 2019

MIRELLA GALLETTI, LA POESIA CURDA


da BOLLETTARIO, 5/6, 1991






giovedì 3 ottobre 2019

Antonino Contiliano: tre poesie

Bordello

ditemi dei secoli un corso
non ci dormo dall’eternità

un corso privo di fake news o
tra pirati predoni e post-verità

di un’ora errante solo coerenza
coesistenza logica e politica

i desideri sfrecciano sui piedi
e non c’è notte per i concetti

il grande balzo in rete ha sete
assesta la via della seta e sta

sferraglia il mare il vento
il tempo, ossidiana la sera

il bordello si fa ordine e re
è sfera, attacco concentrico

qui il cuore è a pompa e va
motore di bordo a scoppio

una donna è il suo stare
un gioco denudato a luce

sotto padroni è l’economia
e droni spiano le crisi rese

del mare la sua carne bolle
e secoli macina a memoria

non c’è semaforo per lei
la voce sbietta in collina

lanci in cima lascia le ali
e tra le onde e gli spifferi

bruciati qui a fuoco il sangue
scava letti per flussi esangui

senza critica le stronzate gallano
e chicche inarcano le cricche

forse domani mani e alghe
della notte dei nani lenta




diranno la morte di lusso
e cenere evaporata quasar

sopra Venere di zolfo un lago
e sopra un tronco l’elefante

una primavera per colazione
e a pranzo i resti dell’èra

altri giorni poi tesi a progettare
un coro di piogge al mondo

tavola con un po’ di pane e grano
senza telegiornale che sbadigli

tra i bordelli degli incroci e cocci
cocci di ricordi fra le tue gambe

quando ubriaco mi trovi, sono
distesa di frammenti sospeso

lo spazio qui non ha frontiere
e il tempo non disarma i viaggi

dell’utopia gli ingaggi plus-
jouissance non sono click

Usa e getta il rosso e l’osso
con  giarrettiere e cantieri Cina

toujours non c’è governo
che salpi inverno e strappi

al popolo non lascia che tappi
e tante app (lausi) a ritmi di bots


13- ag- 2019

 






Scacchia il tempo


nottizza le carezze
rete sbava le notti

corpizza lo sguardo
l’aria buca e ganza

carnizza l’anima
smanima selfie il

decastra la jouissance
danza la parola je suis

la merce sparola
feticese smerda il

ricicla il riciclo
il profitto fica

sfitta plus il valore
il colore sdolora

pizza la lingua
l’empio empizza

funziona la fine
sfina la funzione

il capitale mutizza
immunizza il pitale

sciama e slingua
taci il silenzio

lettaci i coglioni
sex ritma ça sax

i sonnambuli bacilla
urta gli imbecilli

la grammatica fallizza
pensiona il valore

gioia non è jouissance
in porto porta l’usanza

Marsala, 24 giugno 2019




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Stranezza



la ferita segue il dolore il fisso
il passato il futuro il profitto
e cuore il buco del culo dea l’idea
carogna il nanosecondo il pirata
il Dandré d’annata perito il canto

l’adesso è di sesso sempre sesto
e cos’altro d’esso non si sa se
dei puttanieri elegante la res fuori-
sesto passages sguizza a paesaggio
e stranezza in seno porta al porto

in alto più in fretta elio va lesto
letè basso festina ‘buco nero’
gioca a carte con cosa caso
e di colori e calori in seno bussa
fotoni fresca nucleare bellezza

qua e là intrina e rema rima
non ha parole e gesti o casa
è coso così che carpa non si sa
in carpe diem cazos  un abrazos
Siva si va di notte e le note ride

corde ne pizzica e kaone ne morde
a stazione neutrone l’inflazione
e mondezza “camera a bolle” l’erezione
dommage firma à tout le monde
er Kapital imagining la monnezza


Marsala, 23 marzo 2019