Nat Scammacca è nato a Brooklyn (1924). Ha vissuto a Valderice (Trapani).
Tra i fondatori e principali animatori del mo¬vimento letterario siciliano Antigruppo e delle annesse riviste “Anti”, “Antigruppo Palermo” e “Im¬pegno 70”, dal 1967 al 1991 ha curato la terza pagina del settimanale “Trapani Nuova”. Ha pubblicato: Poesie
“A lo¬nely room” Celebes, Trapani, 1966; “Ombre di luce”, Celebes, Trapani, 1968; “Per i piccoli figli di Dio”, Il Vertice, Palermo, 1969; “Una stagione d'amore (con Gianni Diecidue e Rolando Cer¬ta) ”,Cele¬bes, Trapani, 1970; “Glenlee”, Di Maria, Catania, 1971; “Analisi antigruppo”, 1973; “Lake Zurich”, Celebes, Trapani, 1974; “Antigruppo ’75 ”, 1977; “Nuove liriche”, Ce¬lebes, Trapani, 1977; “Erice. Otto poesie e un racconto”, Antigruppo, Trapani, 1980; “Schamma¬chanat”, Antigruppo/Cross-cultural Communications, Trapani-New York, 1985.
Narrativa
“Bye Bye America. Ricordi di un wop”, Libri Siciliani, Palermo, 1972; “Due Mondi”, An¬tigruppo, Trapani, 1979; Sikano l'Amerikano!, “An¬tigruppo/II”,Vertice/Cross-cultural communica¬tions, Trapani-Palermo-New York, 1989. Oltre che su periodici e edizioni autogestite, i suoi scritti saggistici sono raccolti tra l'altro in: “Al bi¬vio”, Celebes, Trapani, 1968; “Una possibile poe¬tica per un Antigruppo”, Celebes, Trapani, 1970; “Estetica filosofica populista dell'Antigruppo Si¬ciliano”, Terrasanta, Trapani, 1997.
POESIE
(Da: “Ericepeo”, 1990):
Mia bella pantera nera
Gli americani warlords credono di vedere
la tua vera morte nella morte legale.
Un vero nodo che ti pende sulla testa una testa
morta — la TUA testa morta!
Guardali! Bramano il tuo sangue.
Ora tu sai molte cose, bella pantèra nera.
Nessun individuo si compromette totalmente col grande Stato
e vive.
Nessun grande Stato uccide l'individuo
e sopravvive.
Tutto questo è cattivo — male, è uguale schiavitù.
E esattamente ciò che i signori della guerra vogliono!
Non CONTRATTO sociale o politico.
È frode! E GIA la morte!
Ma tu sai pure, svelta pantèra nera,
che esistere è resistenza, è impegno per tutti
per tutti noi-protestatoci-negri-poveri-studenti-scrittori-poeti.
È ribellarsi contro la loro morte per noi.
Resistere è vita — fa vivere, ora, COMPLETAMENTE!
Si, tu sai tutto questo e per questo non ti possono uccidere
né ora né mai,
mia bella pantera nera.
L’io nel noi
Girate l’io verso il noi
ma ancora un io
niente catena
nessun vero legame
nessun vero nodo.
Liberi. Chiedete perchè
Girate in
trovate in questo io
il noi in tutti i vostri voi
come me.
Girando a sinistra
vorticate verso confini più lontani
le province degli ultimi a mangiare
a dormire ad avere
gli antigruppo lì in fondo
ciascuno trovi la risposta propria
se a sinistra
la mia
se a sinistra
la nostra.
Il mio amico Dick
Lasciatemi parlare del cane che amo.
Oh, ebbi un gatto che era solito chiamarmi
dalle altre stanze per giocare.
ma era indifferente in primavera.
Non il mio cane Dick. Proprio ora è qua.
Giace ai miei piedi e va dove io vado
in tristezza su per le colline.
È il mio amico. Il mio unico amico.
Quando l'ultima volta lo lasciai per altri amori
oltre i mari, oltre questo tempo,
essi dicono che pianse come gli uomini piangono.
Mi credi? Pianse e pianse.
Quando un vecchio che lui conosceva bene
aprì un giorno il cancello e lo salutò.
Dick non poteva parlare, non poteva dire
che mi amava, che io ero il suo unico amico.
Comprendi, è vero, perchè sentiva così?
Io lo salvai da un padrone
che lo trattava come schiavo
e soltanto gentilezza me lo rese amico.
Bene, allora al cancello non poteva parlare
sapere dove ero andato.
Io avevo una piccola macchina, era là
abbandonata senza ruote.
Essa lo aveva portato ovunque io andavo,
in paese, in campagna qui e là.
Ed egli la conosceva, era cosa viva per lui,
odorava persino di Dick.
E laggiù, proprio sotto il sole,
dove i fiori crescono e crescono tutto il giorno
il mio amico Dick per dire quel che non poteva dire
fece qualcosa che gli esseri umani non fanno:
andò presso il vecchio, lo guardò
lo condusse al mio rottame senza ruote
e là sotto il mondo di fiori lucenti
abbracciò con le zampe il parafango e pianse.
Non c’è altro mondo che questo
L'uomo più grande
quello più noto
sicuro seduto su comoda sedia
sta andando alla deriva — alla deriva
siate buoni voi peccatori
— ora —
non c'è altro mondo che questo.
La più bella puttana
regina di films
e di milioni
è ben seduta — pensa lei —
Prima donna giovane ricca
ma sarà vecchia e puzzerà
siate buoni voi peccatori
— ora —
non c'è altro mondo che questo.
Oh presidente oh presidente
tu vincerai — e come potrai perdere—
hai ammazzato tutti i morti di fame
bombardandoli a suon di dollari nostri
attento — si sciupano —
è un vero peccato
tanto denaro speso
siate buoni voi peccatori
— ora —
non c'è altro mondo che questo.
Oh grosso grasso uomo
sei più ricco dei peccati
abiti su una grande alta collina
la guerra e il sangue raggrumato
moltiplicano le tue banconote.
Seduto comodo, il grassone,
alimenta stabilimenti e mulini
vomita cannoni
per vincere e peccare
grida al mondo
guerra-guerra-guerra
siate buoni voi peccatori
— ora —
non c'è altro mondo che questo.
Oh ministro aggrappati al posto
al tuo ufficio
tradisci la riforma
scivola all'estrema destra
ma tieni nascosto il fatto
e afferrati fortemente al posto
voltandoti nell'altra direzione
orecchio da mercante
in questi giorni e queste notte
mentre i fascisti spaccano la testa agli studenti
siate buoni voi peccatori
— ora —
non c'è altro mondo che questo.
Grande robusto
formidabile
padrone della terra
come può il piccolo bracciante
osare di prenderti la terra?
Sì, assolda sicari e manganelli
ammaccagli la testa
a Trapani a Reggio
non è una novità
i Romani lo fecero pure
siate buoni voi peccatori
— ora —
non c'è altro mondo che questo.
Che i ricchi diventino più ricchi!
Che i poveri diventino più poveri!
I potenti ancora più forti! Uccidete per amore d'uccidere!
Odiate per amore d'odiare! Inquinate fiumi e ruscelli puliti!
Niente più lasciate sano!
Tenete tutto
tenete scuole
tenete cibo
tenete spiagge
tenete ville
tenete terre
e anche l'aria tenete.
Niente ai pezzenti
proprio niente!
siate buoni voi peccatori
— ora —
non c'è altro mondo che questo.
Soltanto con un sorriso
E gli uomini saranno buoni,
sì, faranno soltanto cose buone
come se i cieli fossero sempre azzurri
e il profitto non fosse misura delle cose.
Costruiremo insieme
sì, noi
e allora io sarò te
e tu sarai me
e spartiremo le nostre cose
in parti uguali
i poveri saranno ricchi
e i ricchi si spoglieranno
ringraziando chi prende la loro roba con un sorriso
– soltanto con un sorriso.
E i governanti verranno fra noi a dire
la legge lassù è solo un cappio
al collo del lavoratore
se noi scendiamo, le catene-leggi si frantumeranno
si spezzeranno
e il lavoratore sarà libero
la legge padrone non esisterà più
e i padroni rivolteranno le tasche
che non nascondono più niente
s’indicheranno l’un l’altro per dire:
abbiamo rubato la terra e i suoi prodotti
adesso restituiamo tutto,
bruciando gli atti e ogni strumento di possesso
che i campi da ora in poi
siano aperti a tutti
e i muri crollino in terra e nelle nostre menti.
Nelle città i costruttori
di palazzi di cemento
– pilastri di pietra e di potere –
fracassino le proprie impastatrici
si lavino le mani sporche
di sangue rosso dei morti bianchi.
Incolonnati o sparsi
a ventaglio ritornano in campagna
alle spiagge e alle colline con un sorriso,
– soltanto con un sorriso?
E coloro che innalzano sistemi e piramidi
ritornano alla base
alle province
alle frange
semi-dei si perderanno
tra la gente unendosi a noi
diventeranno piccoli sempre più piccoli
mangiando meno
sempre meno con un sorriso
– soltanto con un sorriso?
E un araldo convocherà schiere di trombettieri
per far rimbombare la buona notizia
sulla terra
con trombe d’oro
e la notizia risuonerà nelle orecchie
e tutti crederanno
che il capitalista è diventato uomo
che il banchiere non succhia più sangue
che il borghese non disprezza
ma ama l’operaio
che tutti i torti del mondo saranno raddrizzati
e tutti i sistemi della terra
appassiranno-sfioriranno-moriranno
e gli establishments si dissolveranno nel blu
e tu ed io e noi crederemo che tutto succederà con un sorriso
– soltanto con un sorriso?
Amo mia moglie perché ha solo una testa
Dicono che vicino la centrale atomica di Corso
le mucche danno vita a vitelli con due teste
e certe volte anche con tre.
Io amo mia moglie perchè ha solo una testa!
Come sopportarla se ne avesse due
per non parlare di tre — Getterei la spugna
se ne avesse quattro. E se cinque
impazzirei. A quale testa parlare?
Caspita! Come ascoltarla?
E il tutto a scopo di ottima efficienza
per Susanna e Gianni:
Alla Fiat occorre energia competitiva —
che per gli industriali vuoi dire a buon mercato.
Si, potrei sopportare mia moglie a due teste
ma in verità, amo mia moglie
perchè ha solo una testa.
Abbaiare
L'altro giorno entrai in cucina
e abbaiai forte —
tutte le donne — nonna suocera moglie nipote —
si volteranno e mi fissarono come cagne
spaventate.
Il mondo è proprio fatto così:
cane che morde cane.
Una società controllata da animali.
Chi colpisce forte e fa male vince.
Chi vince senza scrupoli è “il migliore”.
Raggirare il fesso!
Chiedergli il prezzo più alto
tanto il fesso paga sempre!
Rubare legalmente
dire bugie
ingannare
ingannare
ingannare
— alla faccia della Verità!
finchè nero e bianco
danno grigio.
1 commento:
sono cose belle e necessitate cioè necessarie quelle che scrivi, ero grande amico di Pietro, perchè non ne parla nessuno? Ciao, Carlo Carlucci
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