venerdì 1 gennaio 2010

Gaetano Testa

Gaetano Testa è nato a Mistretta nel 1935. Ha pubblicato : " S.p.a. ", Feltrinelli, 1963;
" 5 ", Feltrinelli, 1968; " L'idea del consumo ", ( con Elio di Piazza ) Flaccovio, 1973; " Borno ", ( con Francesco Gambaro ) Perap, 1990; "Personali ": Gibellina, 1983 - Ars Nova, 1992 - Teatro Biondo, 1999;
" Kleenex ", (con Francesco Gambaro) Flaccovio, 2003; "Azzonzo " Perap, 2001.








POESIE

squartini
dic.2006



101

invisibili

spalla a spalla sono

silenziosamente pronti

e svegli ai piedi del letto





102

tempi grassi boss

pieni di piombo fuso sa

quant‘è buona l‘anima del

cardo appena scottata in vino nero



103

a saperle

tutte quelle

cose stupide si fa

facile ogni carriera



104

col saperle

dettagliatamente

si potrebbe pretende

re la massima eliminazione



105

mi patrocina

l‘agnello arrosto il

naso ragiona con difficoltà

ho perso la connessione con la cosa



106

lui sostiene che la misura

del rinascimento contemporaneo

è la tenacia della produzione di consu

mo non l‘immediatezza dell‘inesprimibile



107

se ho ben capito il

numero chiuso ti avrebbe

impedito qualsiasi disorientamento

nella disponibilità a pronunciare il si o il no



108

ora cominciano altri

colpi sono gli specialisti che

stanno trasformando i qualunqui

sti in una superficie di nuova concezione



109

i vetri

delle porte

finestre vibrano

esplodono aspetto



110

annaspo nel

la polvere e annaso

come se non bastassero

polvere pirica e sfilacci di cordite



111

stai cercando

come me il punto

del l‘orizzonte cittadino

dove consumarla in allegria



112

trovi che un li

tro del tuo naso è

stato intercettato dalla

realtà del ricordo fondamentale



113

mi sento per

caso un collezionista

di samaritani della violenza

essere un senzacasa teorico mi ispira





114

tu invece

saresti una

ninfomane se sol

tanto ti distraessi un po



115

questi

pensierini

del mattino la

sera non ci sono più



116

provare

a volermi

leggermente

male non ti basta



117

leggendo il sa

ggio sul regno di

claudio mi allarma

il capire comodamente



118

è una losca

missione non

c‘è dubbio ti giri

e l‘occhio va al culo



119

da

qui do

vrei chiudere

e non più riaprire





120

a quale mese

ti riferisci porfavor

caro amico spiegati io or

mai vivo più dilà che sul passaggio



121

la cartoleria

è qui vicino vado

compro le buste a sacco

gialline e comincia a piovere



122

che negozio

astuto sta sem

pre aperto anche quan

do di corsa appare chiuso



123

faccio il cleptomane entro

e divento messaggero mi difen

do spiegando che il moncherino mi

porta nei sogni della cattiveria comune



124

tu ladra

ma vai a farti

fottere ladra tu non sai

che significa guardaci meglio



125

con ra

per acquisti

ra sceglie io pago

oppure io scelgo e ra paga





126

perfetti

turbanti neri

il millennio in cor

so ascolta tra le stoviglie



127

il mingus

per esempio

l‘ultracadavere

o meglio il seneca



128

la seduzione pic

cola mia tutta sciolta

nello zucchero che spargi

sul davanzale della finestrella



129

un giorno che

mi sento untuoso

e che assurdamente

passo nell‘altro giorno



130

ho in mano

il mio gomitolo

di ragazzino che copia

esattamente un boomerang



131

ma come si fa a

stare nello stesso lettino

del senato e dire ai visitatori

ora che ci siamo visti potete chiudere





132

nulla proprio nulla al

le 9 del mattino il signor cosi

mo tra le aiuole del condominio sta

quantizzando la propria indifferenza



133

ogni volta che passi

mi consulto con guidoval

domando come ti pare è brava

guidoval prima sorseggia poi fa no



134

e io non so se

parla del negroni o

delle tue apparizioni e co

munque anche sapendolo non c‘è



135

nei confronti di

queste mie disfunzioni

mi aiuta picchiettare l‘unghia

dell‘indice sulla scorza del limone



136

la misura è di

ventata esoterica

non per frollaggine ma

perchè piangere la sfigura



137

oddio neppure

sghignazzare è rac

comandabile digerisco

ossa e iranio che ti pare





138

diffuso in ogni

suo frattale sgoverno

la mia testa che si spinge

perfino nella riga dell‘unghia



139

mi faccio

trasparente

ma non ti sfuggo

ora tocca al ministro



140

stare con chi

soccombe pensare

in termini di fughe la

flessibilità migliora la fibra



141

ovviamente

non possono pia

certi le cacche sui mar

ciapiedi la sporcizia la usi



142

mi ci vuole

il deserto per dimo

strarti che lo spreco dell‘

acqua somiglia alla carta che canta



143

basta oggi

ho chiuso mi fac

cio sottile perdo con

sistenza non ti assisto





144

incontro

ari e stefano mi

dicono in questa cit

tà il sole ha la luna araba



145

beh io

non soppor

to il cosiddetto

sguardo della capra



146

comprata bici

sportiva di notte enzo

e ignazio mi spingono fuori

girando per cruillas perdo i primati



147

quartieri nordici

che roba prima piovosi poi

nervosi il punto è abbandonarsi

alla regina che passeggia nel viale



148

e ora mi serri

le caviglie mi schi

affeggi lo scudo dici

le elezioni sono truccate



149

e così ogni forma di

pestilenza rimette la canti

lena della strega nel pugnetto

roseo di fofuccio che caca in cortile





150

il venerdì sera

salgo in collina a baida

beppe mi accoglie al cancello

beviamo cantiamo ci lanciamo giù



151

insomma

è già in rosso

ma si vediamocela tutta e

mi fermo all‘immagine delle patate



152

che nostalgia

delle frequentazioni

che mi accelerano il polso

in un aroma di ragione fondante



153

nudo

l‘incon

tro e nuda

fino all‘osso

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