" 5 ", Feltrinelli, 1968; " L'idea del consumo ", ( con Elio di Piazza ) Flaccovio, 1973; " Borno ", ( con Francesco Gambaro ) Perap, 1990; "Personali ": Gibellina, 1983 - Ars Nova, 1992 - Teatro Biondo, 1999;
" Kleenex ", (con Francesco Gambaro) Flaccovio, 2003; "Azzonzo " Perap, 2001.POESIE
squartini
dic.2006
101
invisibili
spalla a spalla sono
silenziosamente pronti
e svegli ai piedi del letto
102
tempi grassi boss
pieni di piombo fuso sa
quant‘è buona l‘anima del
cardo appena scottata in vino nero
103
a saperle
tutte quelle
cose stupide si fa
facile ogni carriera
104
col saperle
dettagliatamente
si potrebbe pretende
re la massima eliminazione
105
mi patrocina
l‘agnello arrosto il
naso ragiona con difficoltà
ho perso la connessione con la cosa
106
lui sostiene che la misura
del rinascimento contemporaneo
è la tenacia della produzione di consu
mo non l‘immediatezza dell‘inesprimibile
107
se ho ben capito il
numero chiuso ti avrebbe
impedito qualsiasi disorientamento
nella disponibilità a pronunciare il si o il no
108
ora cominciano altri
colpi sono gli specialisti che
stanno trasformando i qualunqui
sti in una superficie di nuova concezione
109
i vetri
delle porte
finestre vibrano
esplodono aspetto
110
annaspo nel
la polvere e annaso
come se non bastassero
polvere pirica e sfilacci di cordite
111
stai cercando
come me il punto
del l‘orizzonte cittadino
dove consumarla in allegria
112
trovi che un li
tro del tuo naso è
stato intercettato dalla
realtà del ricordo fondamentale
113
mi sento per
caso un collezionista
di samaritani della violenza
essere un senzacasa teorico mi ispira
114
tu invece
saresti una
ninfomane se sol
tanto ti distraessi un po
115
questi
pensierini
del mattino la
sera non ci sono più
116
provare
a volermi
leggermente
male non ti basta
117
leggendo il sa
ggio sul regno di
claudio mi allarma
il capire comodamente
118
è una losca
missione non
c‘è dubbio ti giri
e l‘occhio va al culo
119
da
qui do
vrei chiudere
e non più riaprire
120
a quale mese
ti riferisci porfavor
caro amico spiegati io or
mai vivo più dilà che sul passaggio
121
la cartoleria
è qui vicino vado
compro le buste a sacco
gialline e comincia a piovere
122
che negozio
astuto sta sem
pre aperto anche quan
do di corsa appare chiuso
123
faccio il cleptomane entro
e divento messaggero mi difen
do spiegando che il moncherino mi
porta nei sogni della cattiveria comune
124
tu ladra
ma vai a farti
fottere ladra tu non sai
che significa guardaci meglio
125
con ra
per acquisti
ra sceglie io pago
oppure io scelgo e ra paga
126
perfetti
turbanti neri
il millennio in cor
so ascolta tra le stoviglie
127
il mingus
per esempio
l‘ultracadavere
o meglio il seneca
128
la seduzione pic
cola mia tutta sciolta
nello zucchero che spargi
sul davanzale della finestrella
129
un giorno che
mi sento untuoso
e che assurdamente
passo nell‘altro giorno
130
ho in mano
il mio gomitolo
di ragazzino che copia
esattamente un boomerang
131
ma come si fa a
stare nello stesso lettino
del senato e dire ai visitatori
ora che ci siamo visti potete chiudere
132
nulla proprio nulla al
le 9 del mattino il signor cosi
mo tra le aiuole del condominio sta
quantizzando la propria indifferenza
133
ogni volta che passi
mi consulto con guidoval
domando come ti pare è brava
guidoval prima sorseggia poi fa no
134
e io non so se
parla del negroni o
delle tue apparizioni e co
munque anche sapendolo non c‘è
135
nei confronti di
queste mie disfunzioni
mi aiuta picchiettare l‘unghia
dell‘indice sulla scorza del limone
136
la misura è di
ventata esoterica
non per frollaggine ma
perchè piangere la sfigura
137
oddio neppure
sghignazzare è rac
comandabile digerisco
ossa e iranio che ti pare
138
diffuso in ogni
suo frattale sgoverno
la mia testa che si spinge
perfino nella riga dell‘unghia
139
mi faccio
trasparente
ma non ti sfuggo
ora tocca al ministro
140
stare con chi
soccombe pensare
in termini di fughe la
flessibilità migliora la fibra
141
ovviamente
non possono pia
certi le cacche sui mar
ciapiedi la sporcizia la usi
142
mi ci vuole
il deserto per dimo
strarti che lo spreco dell‘
acqua somiglia alla carta che canta
143
basta oggi
ho chiuso mi fac
cio sottile perdo con
sistenza non ti assisto
144
incontro
ari e stefano mi
dicono in questa cit
tà il sole ha la luna araba
145
beh io
non soppor
to il cosiddetto
sguardo della capra
146
comprata bici
sportiva di notte enzo
e ignazio mi spingono fuori
girando per cruillas perdo i primati
147
quartieri nordici
che roba prima piovosi poi
nervosi il punto è abbandonarsi
alla regina che passeggia nel viale
148
e ora mi serri
le caviglie mi schi
affeggi lo scudo dici
le elezioni sono truccate
149
e così ogni forma di
pestilenza rimette la canti
lena della strega nel pugnetto
roseo di fofuccio che caca in cortile
150
il venerdì sera
salgo in collina a baida
beppe mi accoglie al cancello
beviamo cantiamo ci lanciamo giù
151
insomma
è già in rosso
ma si vediamocela tutta e
mi fermo all‘immagine delle patate
152
che nostalgia
delle frequentazioni
che mi accelerano il polso
in un aroma di ragione fondante
153
nudo
l‘incon
tro e nuda
fino all‘osso
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