Nato a Serdiana(Ca) nel 1938, Gigi Dessì lavora a Cagliari presso un Ente regionale. Sposato con tre figli, Segretario e fondatore dell’Associazione “Nuovi Scrittori sardi”, dal 1980 organizza Convegni Letterari nazionali ed internazionali, curandone la pubblicazione in Atti . Ha vinto numerosi Premi in campo nazionale per inediti ed editi. Sue Poesie sono tradotte in francese, Spagnolo, Inglese, Maltese e Greco. Ha pubblicato otto sillogi poetiche:
Vetri frantumati(1974), L’incomprensibile uomo(1976), Dinisio e l’uomo(1978), Pressures(in lingua Inglese, pubblicato a New York, 1980), Finestre di trapassi(1984), Tanche di memoria(1987), Suggestioni di vita(1988) e Gli echi di quel gioco(1991) Nemapress Editrice Alghero, con cui ha vinto a Roma il Premio “Le stanze di Calliope” indetto dal MO.POE.ITA-FENALC.
Tre poesie da Gli echi di quel gioco, Nemapress Editrice 1991
E’ vero ho appreso che
il tempo è un arazzo
con pendici di pasque:
prima che il fuoco trovi
all’angelo della sabbia emozioni
sarà quasi un diario
questa parete inchiodata
ai versi come preludio
di silenzi
o gridi imbandierati.
Ho atteso senza fregi
la memoria. Crepe
odorose scoprivano tregue:
il filo carico
i roditori tanti.
Il papiro dell’amore
la tua intimità
hanno scritto salmi
illuminandomi: fauci prudenti
sulle ciglia che
noi stessi ascoltammo.
E’ senza radici la tristezza
che riduce clamori.
In noi non è seminascosta
l’armonia che ci lega
ai mutamenti e andiamo
carponi laddove la nostra
insufficienza scoppia
e scava il vuoto
come foglia senz’anima.
Sterile è l’errore
che conduce al distacco
nervoso l’amore
insegue sottili perfezioni.
sabato 1 maggio 2010
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